24 OTTOBRE giovedì
La partenza da Milano sarà alle ore 21.15 è necessario arrivare all’aeroporto Malpensa entro e non oltre le ore 19.00 per effettuare check-in.
25 OTTOBRE venerdì
Arrivo ad Addis Abeba ore 06.40 (local time), considerata la vostra breve permanenza farete direttamente all’aeroporto di BOLE le pratiche necessarie per il visto. Sarete costretti a fare quello per un mese essendo stato abolito quello per 15 giorni, costo euro 40.
Dopo il ritiro bagagli uscite direttamente dal nuovissimo aeroporto che in cinque anni è diventato uno scalo internazionale grazie anche alla compagnia di bandiera riconosciuta al mondo come una delle migliori in assoluto.
Nel parcheggio via attenderà il sottoscritto con don Angelo se sarà libero o chi per lui.
Dall’areoporto ripartiremo quindi verso le 0730/08.00 per raggiungere il vostro alloggio in città. Se non ci saranno altri ospiti in comunità provvederemo a farvi stare con noi a Bosco Children altrimenti la sistemazione sarà in un albergo nei paraggi di Jemmo, la zona periferica della capitale dove 10 anni fa, nacque la comunità salesiana di don Angelo Ragazzo. Oggi questa periferia è diventata una piccola città. Immaginate che quando arrivai la prima volta (sei anni fa) vivevano poco più di 20.000 etiopi oggi sono quasi 200.000. In pochi anni sono state aperte più di 15 banche, grandi magazzini, negozi e centri commerciali dove lavorano migliaia di persone.Già qui vedrete gli innumerevoli contrasti di una società che aumenta a dismisura come numero di abitanti. Vengono svendute le terre e i contadini sognano Addis Abeba riducendosi poi alla povertà. Pensate che Addis Abeba ad oggi conta quasi 10 milioni di abitanti, l’Etiopia quasi 100 milioni. Più dell’80% vive di agricoltura.A Jemmo ci sono condomini popolari ovunque ed è il crocevia per la ‘Railway’ verso il sud dove, dopo alcuni giorni, ci dirigeremo.
La mattina del vostro primo giorno in Etiopia sarà una mattinata dedicata alla visita e ai saluti della comunità dei ragazzi di strada. I ‘monelli buoni’ di don Angelo saranno occupati nelle loro attività giornaliere: la scuola, il lavoro, lo studio nei laboratori salesiani, dopo anni di impegno, i missionari sono riusciti a far diventare Bosco Children una vera ‘SCUOLA’ con le mille difficoltà di integrare gli studenti che vivono nella zona o in città ai meno ‘nobili’ ex ragazzi di strada. Una vera rivoluzione che ha permesso, oltre ad un riconoscimento del governo (solo riconoscimento con mille controlli e nessun aiuto economico) di essere un istituto professionale e di avere degli introiti con le iscrizioni ai corsi e ai nuovi laboratori che offrono ai giovani degli sbocchi lavorativi che altrimenti difficilmente potrebbero avere.Le rette annuali sono misere ma mantengono i rapporti con il governo che ‘boicotta’ troppo spesso le iniziative straniere. Proprio alcune settimane fa è stato aperto un nuovo corso per diventare barbiere. Rasoi elettrici che vengono sperimentati sulle teste dei ragazzi che non amano troppo farsi ‘rapare’ ma che mensilmente si devono sottoporre alla rasatura anche per motivi igienici. La mia testa pelata o ‘melata’ come dicono a Bosco Children ha comunque sdoganato questa immagine.
Nel pomeriggio solitamente e cosi sarà per voi ci si sente molto stanchi e così si schiaccia un ‘pisolino’ subito dopo pranzo. Un paio di ore per smaltire l’altitudine che vi farà sentire ‘strani’, Siamo sopra i 2.200 metri. Se i tempi lo permetteranno al primo pomeriggio ci sposteremo in montagna per un’ossigenazione definitiva sopra i 3.000 metri. Una visita al Monte Entoto che sovrasta la città è d’obbligo. C’è poco da vedere ma il panorama è splendido. Qui fu incoronato Menelik e la chiesa sulla cima si chiama Maryiam. Una gita ad Entoto è un classico anche per capire le differenze di atmosfera e capire come la città subisce l’attacco incontrastato dello smog e del caotico traffico che come gli abitanti cresce di anno in anno.
Nel tardo pomeriggio un passaggio in centro e un caffè da Tomoco vi risolleverà lo spirito e le forze. Rientro a ‘casa’ e saluto serale di benvenuto a Bosco Children.
26 OTTOBRE sabato
Sarà una giornata dedicata alla visita della capitale. Addis Abeba è una città caotica, immensa e disordinata. Cammineremo molto e utilizzeremo il minibus solo per gli spostamenti più lunghi. Visiteremo i musei e la ‘prozia’ Lucy al museo Nazionale. Un passaggio a Merkato, la zona si dice sia il più grande mercato all’aperto di tutta l’Africa, qualcuno sostiene del mondo anche perché non esistono confini e la zona si estende per chilometri e chilometri. Non è un posto troppo sicuro ma con le dovute accortezze che vi suggerirò non avremo problemi.
Rientro verso sera al vostro alloggio e cena in un ristorante tipico. La situazione è un pò turistica ma ne vale la pena. Nell’occasione inviteremo con noi i referenti della onlus Menberu e Johnny e don Angelo oltre al direttore don Johannes.
27 OTTOBRE domenica
Da oggi avremo il nostro autista e un pulmino privato a nostra disposizione.
Dopo i primi due giorni di ‘adattamento’ è giunto il momento di salutare Bosco Children e partire verso il sud. Il viaggio da alcuni anni è diventato molto più comodo grazie ad una ‘Railway’ che taglia il percorso. Usciti dalla città viaggeremo verso Zway con una tappa dopo circa due ore per un buon caffè o frullato di fragole in un caffè-ristorante dove d’abitudine facciamo una sosta.Siamo in Etiopia meridionale, direzione sud-est. Coltivazioni di fiori e verdure per i mercati europei sono una delle ‘brutte’ caratteristiche della Rift Valley. La strada segue una delle meraviglie geografiche più grandiose del pianeta:l’imponente Great Rift Valley, una ferita di 4000 chilometri che si estende dal Mar Rosso al Mozambico. Tra milioni di anni dividerà in due l’Africa come scrive la Lonely Planet. Arriveremo sul lago Zway in tarda mattinata e qui verificheremo se fare o meno un giro in barca e vedere gli ippopotami. Andremo a visitare la missione di don Dino, altro padre della prima ora in Etiopia e fondatori tra gli altri di Bosco Children. Si dice che il suo caffè sia il più buono del sud. La domenica le scuole sono chiuse e così sarà ad Adamitullo dove ci sposteremo per una visita veloce nel primo pomeriggio dopo un pranzo da definire. Continueremo verso sud e arriveremo al lago di Langano. Resort di valore e turisticamente una delle mete dei ricchi etiopi che trascorrono solitamente qualche giorno di relax in questo posto. Scendendo ancora visiteremo il parco Nazionale dei laghi Abiata-Shala. In serata raggiungeremo la chiassosa e sporca città di Shashamane dove incontreremo il nostro ‘fratello’ Byniam. Ex ragazzo di strada e capitano del team di basket Cortina Shashamane. Cena in albergo.
28 OTTOBRE lunedì
Partenza dopo colazione in hotel verso Awassa.Situata sulle rive del lago omonimo è una cittadina che non offre molto ma regala un punto di sosta rilassante per riprendersi dalle fatiche dei primi giorni di viaggio.Gita in barca e pranzo sul lago. In giornata rientro ad Addis Abeba percorrendo la strada panoramica. Arrivo in serata in città.Sera cena a Addis Abeba.
29 OTTOBRE martedì
Partenza la mattina presto per Addis Alem. Visita alla ‘Casa di Yonas’. L’emozione sarà grande nel conoscere Yonas (Tamarat) il nostro figlioccio e vedere la casa costruita dalla nostra associazione e il piccolo negozio Emma Shop. Pranzo a casa della mamma Shetaye e in tarda mattinata rientro in capitale direzione aeroporto. Volo Addis Abeba – Bahr Dar. Trasferimento in Hotel (Jacaranda Hotel).
30 OTTOBRE mercoledi
Di mattina molto presto andremo all’imbarcadero per prendere la barca (a motore, semplice, coperta con un telone) che userete per attraversare il lago Tana, che è vasto, poco profondo ma ancora adesso una vera oasi naturalistica. E’ rimasto tale, questo ambiente naturale, perché è almeno dal Millecinquecento uno dei centri del monachesimo ortodosso. E lo è tutt’ora. La cultura, la scrittura e l’arte etiopica girano essenzialmente attorno a temi religiosi e ci sono decine di monasteri tra isole, penisole e coste del Lago Tana. Ne vivremo e vedremo quattro durante la attraversata. Nei primi due – Ura Kidane Meheret e Azwa Maryam – ci arriverete presto la mattina, con un’oretta di navigazione; e in quel momento ci sarà una luce perfetta, radente. Ura Kidane Meheret è uno dei monasteri meglio affrescati del lago Tana. Ura Kidane Meheret e Azwa Maryam sono sulla penisola Zeghie. In questa penisola ci sono coltivazioni di caffè e piante di limone; non si coltiva con aratri e buoi perché si segue ancora oggi il precetto di un monaco del medioevo etiopico: “non ararete questa terra con i buoi, ma con la zappa e le mani”. Proseguiremo in barca fino all’isola Dek, dove c’è il monastero di Narga Selassie, ancor meglio affrescato di quello di Ura Kidane Meheret, e rappresenta un momento artistico particolare, quello del “secondo periodo gondarino”. Poi ancora in barca fino a Gorgora, che sebbene bellissimo è quasi totalmente fuori dalle rotte turistiche. Ci arriveremo per le cinque pm in questo porto di villaggio dove gli italiani colonizzatori costruirono i magazzini di una compagnia navale che si chiamava Navigatana (a poca distanza c’è pure il faro Mussolini, la colonna Starace lo eresse quando i fascisti presero il controllo del lago). A Gorgora c’è la quarta e ultima chiesa della giornata: Debre Sina; forse per la luce del tramonto o per l’atmosfera a me è sembrata sempre la più bella. Dettaglio artistico: rappresenta al meglio il “primo periodo gondarino” con figure stilizzate e più essenziali. Il pulmino ci aspetterà a Gorgora e partireme verso Gondar. A Gondar alloggeremo al Goha, sulla piazzetta principale, alcuni edifici vi ricorderanno cittadine italiane pianificate negli anni Trenta.
31 OTTOBRE giovedì
Una giornata a Gondar. Siamo ai piedi delle montagne, regione amhara, la città è stata la capitale dell’Impero; nel Milleseicento costruirono castelli e vi furono intrighi di corte. Dove i gesuiti portoghesi portarono con artisti e costruttori gli influssi dell’arte occidentale ma anche un tentativo di conversione al cattolicesimo, dall’alto verso il basso, dall’Imperatore verso il popolo. Tentativo al quale il popolo, dal basso, si ribellò e cacciò i gesuiti. Una delle più fotografate chiese d’Etiopia è Debre Brane Selassie, “La luce della Santissima Trinità”, per via del suo soffitto con le facce di cento cherubini di Gondar. Dormiremo ancora al Goha ma la sera cercheremo un posto dove mangiare lo “sciacla tibs”: carne di pecora o capra servita in bracieri di terracotta. (I posti migliori per me sono quelli sponsorizzati dalla birra Walia o San George, popolari e in mezzo alla gente stile Oktoberfest, all’aperto, con macelleria annessa dove vedrete per intero quello che mangeremo a pezzetti).
1 NOVEMBRE venerdì
Da Gondar partiremo alle prime luci dell’alba per un lungo trasferimento panoramico che ci porterà a Lalibela. Saranno circa 400 chilometri di viaggio. Lungo il percorso visiteremo la comunità ‘anarchica’ di Awra Amba e Zur Amba a Nefas Mewcha. Alloggeremo allo Jerusalem hotel di Lalibela.
2 NOVEMBRE sabato
Lalibela è l’ottava meraviglia del mondo. Visiteremo le 11 chiese rupestri scavate nella roccia. L’atmosfera è piena di energia e vi sentirete spiritualmente proiettati in un mondo nuovo. A Lalibela villaggio faremo un biglietto (50 dollari) che vale per due giorni di visite con guide locali (quasi obbligatorie, come ovunque). Vedremo quindi le chiese di Lalibela. Ma è il paesaggio e i pellegrini e l’atmosfera e il modo di vivere, fuori e dentro il villaggio, che rendono l’esperienza speciale. Condizione necessaria è la “curiosità”; se c’è quella gli stimoli sono innumerevoli. Queste due chiese cui arriverete sono Asheton Maryam ma soprattutto Ymrehanna Christos. Questa chiesa è diversa da quelle del Lago Tana, circolari, con tetto in paglia e muri in cicca); diversa dai monasteri scavati dentro la roccia che avrete visto in Tigray; diverse dalle chiese di Lalibela che sono state svuotate attorno e dentro dalla materia. Questa è una basilica in stile axumita, costruita quindi, ma dentro una caverna naturale. Appena si entra nella caverna si ha la sensazione di entrare in un set cinematografico, con i chiaroscuri e un vasto piano coperto di stuoie intrecciate.
Notte al Jerusalem hotel.
3 NOVEMBRE domenica
Al mattino visita del monastero Nakutelab. Volo per Addis Abeba all’ora di pranzo e trasferimento dall’areoporto al nostro alloggio. Cena speciale a Bosco Children, saluti e preghiera di don Angelo Ragazzo. Trasferimento verso le ore 21.00 allo scalo internazionale di Bole da dove ripartirete alle ore 00.05 di lunedì 4 novembre.
Il programma potrebbe subire delle variazioni in base a situazioni e tempi diversi.