La strada è una droga, la pesante miscela fatta di puzza acida e ingredienti vari che colpiscono tutti i sensi, crea una dipendenza tale da trasformare i bambini in cani randagi.
La povertà non c’entra. La polvere, lo smog e le colle aspirate con una frenesia spasmodica servono a sconfiggere la fame ma cancellano la realtà.
Le prime volte che mi avvicinavo a questi adolescenti provavo una sensazione di impotenza così forte da farmi piangere.
La forza della fede, mi aiuta in questo sud del mondo, dimenticato dalla giustizia. La sporcizia, silenziosamente penetra nei corpi dei bambini, quando rientro a casa il suo odore non mi abbandona per tutta la notte.
Per difendersi dal freddo, durante la stagione delle piogge, i bambini si accartocciano sotto coperte di plastica e vestiti abbondanti recuperati a pochi centesimi al grande mercato.
Al sole non hanno vergogna di lasciarsi accarezzare dall’asfalto dei marciapiedi del quartiere centrale di Piazza dove tutti ora mi conoscono. Quando arrivo c’è subito la piccola vedetta che corre a chiamare il mio eroe. La dolcezza dei miei piccoli amici come Yonas, Little Window (Daniel) e Anemut allieta il mio sguardo e tutto diventa più naturale.
Non è facile aiutarli.
Domani andremo al cinema per la prima volta e forse riusciranno a sognare ad occhi aperti.