Sono tornato da pochi giorni in Italia e davanti al mio computer ripenso a quei  giorni passati senza l’elettricità e l’acqua potabile. Il pensiero nostalgico mi riporta in Etiopia, al mio primo viaggio in questa magica terra. Guardo le fotografie e mi assalgono i cinque sensi; odori forti e piccanti; lo smog, la polvere ma sopratutto i bambini e le persone solari, semplici, un po pazze, a volte doloranti ma sopratutto vere, un aggettivo che in Italia ho dimenticato spesso.

L’accoglienza nella comunità salesiana di Bosco Children, guidata dal super Don Angelo, è stata magnifica, una festa! Il primo saluto ai ragazzi alla mensa della comunità; un tifo da stadio ha accolto Andrea e mio papà Gian: un boato. Wow, che energia! Ero meravigliato e incredulo. Non capivo il  significato di quella calorosa accoglienza spiazzante per il mio cuori.

I primi giorni sono stati una continua scoperta. Non riuscivo a connettermi con il loro mondo fatto di semplicità e così reale da sembrare un film. Il mio matto mondo era fatto di cose materiali, dell’apparire piuttosto che dell’essere e di quella supponenza che troppo spesso mi colpisce al fianco.  Tutto questo castello di pregiudizi è stato abbattuto dal sorriso di Getenet, un piccoletto che riconobbi subito. Era lui il simpatico testimonial del progetto musicale di Emma’s Children: Dj’s4Ethiopia. E’  bastato uno sguardo, un abbraccio, il suo sorriso ad aprirmi il cuore e iniziare finalmente a essere un “monello buono” come loro. Dopo poche ore ero per tutti DJ Leo.  Giocare a calcetto, un gioco che non facevo da quando avevo 10 anni, mi ‘gasava’ un mondo,  si divertivamo come matti nel vedermi perdere in continuazione.

Leo GIraLeo Gira

Sono fortunato.

Penso che tutti i ragazzi della mia età dovrebbero avere l'opportunità di fare un'esperienza come la mia!

La mattina la sveglia suonava presto. Una tazza di caffè, un pezzo di pane e via a prendere il mini bus per raggiungere il centro della città. Lo scontro è con il caos, qualcosa che non avevo mai potuto immaginare, incredibile;  simile al caos che ho nella testa e non lo elaboro subito. Incontro uomini, donne, ragazzi, bambini, malati, venditori, vecchi che chiedono l’elemosina e una  casa non ce l’hanno, la strada è la loro dimora e anche il posto di lavoro. Penso alla mia casa, al mio letto, alla fortuna che ho ad avere un tetto cose scontate al nord del mondo. C’è chi vende la frutta, chi le gomme da masticare alla banana, chi chiede l’elemosina e chi ricambia un sorriso e vi giuro che mai avrei pensato che un semplice sorriso potesse avere la potenza di un benvenuto a 36 denti!

E’ stato così anche con Johnny di Bosco Children, un ragazzo più o meno della mia età, Andrea me lo presenta come il dj del centro, la sua passione per la musica ci ha aiutato a  chiudere il progetto Dj’s4Ethiopia con la presentazione di alcuni brani di autori etiopi. Mi ha fatto conoscere molti brani e artisti etiopi. Grazie a Johnny e DJ AB, disc jockeys di Addis Abeba  abbiamo conosciuto e siamo andati a cena con il Presidente dell’associazione DJsEtjiopia. Arron Select , questo il suo nome, ci ha presentato Rhofine, producer  Dj Edm ma sopratutto artista e cantante dalle mille sfaccettature. Durante la cena il mio cuore batteva a mille e spiegando loro le nostre ambizioni, i nostri sogni e progetti legati a MUSICAèVITA  abbiamo progettato una collaborazione. Non ci credo ancora perché per me è un piccolo ma grande sogno che si sta realizzando.

Dopo alcuni giorni ci siamo allontanati dalla capitale e abbiamo viaggiato verso sud raggiungendo dopo 250 chilometri Shashamane, la terra della musica reggae e del vero movimento religioso rasta; la terra madre. Ho potuto conoscere la nuova squadra di Basket firmata Emma’s Children ONLUS: Cortina Basket Shashama. Il capitano della squadra è Byniam un ex ragazzo di Bosco Children, un vero talento! La sua umiltà, mi ha fatto sentire ancora una volta povero e molto piccolo in confronto al suo grande senso di responsabilità e rispetto dimostrato verso di noi e l’ organizzare la prima partita di ufficiale della nuova squadra. Tariku è il responsabile etiope della squadra e insieme al coach Tinsae hanno creduto fin da subito in questo progetto di SPORTe’VITA dedicato ai ragazzi di Shashamane. Il nostro arrivo nella sede è stato commovente e ancora di più vedere i sorrisi dei giovani giocatori con le  nuove divise. La partita è stato un successo, una vittoria schiacciante del team Cortina Basket. La sera stessa abbiamo festeggiato tutti insieme. Injera (il classico pane etiope fatto di grano teff) , tibbs (carne cucinata per ore) condita da piccantissima polvere di berbere. Come da tradizione il coach mi imbocca (proprio così!) Wow… Hot hot hot!

Da Shashamane siamo rientrati ad Addis Abeba dove abbiamo festeggiato l’anniversario (10 anni) di Bosco Children ricevendo un grande applauso dal pubblico e dai salesiani compreso Ispettore Provinciale Abba Istefanus  (massima carica missionaria in Etiopia) per gli aiuti che riusciamo a portare al Corno d’Africa e sopratutto ai ‘monelli buoni’ di Don Angelo. La mattina seguente si parte per Addis Alem, il villaggio rurale a 45 minuti dalla capitale dove vive Yonas.

Usciti dal ”mondo civilizzato” il paesaggio cambia radicalmente e lascia spazio ad altopiani e terre verdi abitate da pastori e agricoltori.  La vita in questi paesi è molto povera ma una povertà sempre piena di dignità.  Finalmente dopo 4 anni conosco il ‘piccolo’ Yonas. Ormai non è più tanto piccolo, ha 17 anni è alto come me ed è l’uomo di casa. Mi ha accolto come un fratello, il calore mixato con amore del suo abbraccio non lo scorderò mai. Lui, la mamma, i fratelli e la sorellina abitano nella nuova casa che due anni fa Emma’s Children ONLUS ha costruito regalandogli una nuova vita e un futuro pieno di speranze. Prima viveva nella tipica abitazione del villaggio: una capanna fatta di sterco , paglia e un po’ di legname. Una stanza unica dove dormivano tutti insieme, vitellino compreso. La nuova casa di Yonas è molto viva e allegra, invasa dai bambini di tutto il villaggio. Molti di loro non avevano mai visto un bianco e il loro gioco preferito è toccare i miei capelli e il mio strano ciuffo.

Rientriamo a Bosco Children dopo due giorni e ci prepariamo al ritorno in patria. Le settimane sono volate. Come da tradizione Andrea compra caramelle e gomme da masticare per tutti i ragazzi del centro.  Prima della cena il rito dei saluti. Il quel momento, dopo essere stato salutato con urli e applausi, capisco quando fortunato sono stato ad incontrare questi monelli buoni e aver dedicato loro il mio tempo condito sopratutto da piccoli gesti. Ho capito quando valgono le piccole cose che ritenevo scontate come farsi una bella doccia calda o avere la fortuna di dormire in un  letto caldo circondato dalle persone che ti amano e supportano in ogni tuo passo. Ho capito l’importanza della studio, di una casa ma sopratutto di ciò che non riuscivo a mettere a fuoco e cioè l’importanza di amare e essere amati.

Ho ricevuto il centuplo di quello che ho dato. Grazie Mauro per avermi regalato il biglietto aereo, grazie a  mio papà Gian, grazie Andrea, grazie a  Emma’s Children ONLUS per credere in me,  grazie a voi amici e amiche che supportate i nostri progetti e che regalate sorrisi e un futuro migliore ai nostri piccoli eroi, ma il grazie più grande va ai ‘monelli buoni’; mi avete aperto un mondo, mi avete regalato un mondo vero che fino a poco tempo fa non riuscivo a vedere.

Non è un addio ma un arrivederci.

Ci vediamo prestissimo,

Un abbraccio a tutti

Never Give Up!

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